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Cronologia di Eventi della Fondazione Remo Rossi

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Novità/attualità, data

 


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xx.mm.yyy: Novità /Attualità

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Mostra: Corrispondenze di immagini:

dalla memoria allo sguardo

24 marzo 2024 - 28 settembre 2024, via F .Rusca 8

 


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Domenica 24 marzo 2024 alle ore 14.30

si terrà nella sede della Fondazione Remo Rossi in via F. Rusca 8 a Locarno l'inaugurazione dell'esposizione fotografica "Corrispondenze di immagini: dalla memoria allo sguardo" (24 marzo-28 settembre 2024).

La mostra mette in luce il dialogo tra alcune fotografie dell'archivio della Fondazione Remo Rossi con nuove immagini dell'atelier di Rossi scattate per l'occasione dal fotografo Roberto Pellegrini.

Vi accogliamo con piacere!

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Mostra 2022-23: Gli atelier di Remo Rossi.

Un luogo di creazione artistica e di interscambio culturale

Vernissage 16.12.2022

 


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VERNISSAGE

venerdì 16 dicembre 2022, ore 17.30
Fondazione Remo Rossi, Via Rusca 8 a Locarno

La mostra resterà aperta dal 16 dicembre 2022 al 09 settembre 2023

 Orari di apertura:
- mercoledì, giovedì, sabato 9.00-11.30
- venerdì, 14.00-17.30
- domenica, lunedì, martedì, chiuso
- visite guidate su appuntamento

09.09.2023 ore 1000, visita guidata
in occasione delle Giornate europee del patrimonio

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DESCRITTIVO

Lo scultore locarnese Remo Rossi (1909-1982) ha segnato la storia artistica e culturale di Locarno, del Ticino e della Svizzera in generale, attraverso un'ampia produzione di opere che sono andate a ridefinire gli spazi pubblici, a completare architetture religiose e civili, ad ornare sepolture e case private. La sua arte tocca gli ambiti più svariati, passando dall'arte sacra a quella funeraria, dalla ritrattistica alla mitologia, dagli animali al mondo circense e alle attività dell'uomo e del lavoro, attraverso l'impiego di materiali e stili diversi.

A 40 anni dalla morte dell'artista, la Fondazione a lui dedicata intende dare risalto a quella che fu indubbiamente l'opera maggiore compiuta da Remo Rossi, ovvero la realizzazione del complesso di atelier ai Saleggi di Locarno, un luogo di creazione e confronto che divenne importante crocevia di arte e cultura, grazie all'accoglienza sulle rive del Lago Maggiore di numerosi esponenti di spicco dell'arte internazionale.

Lo studio sulla nascita e l'evoluzione degli atelier Rossi, così come la ricostruzione del complesso intreccio artistico e culturale che ha contraddistinto questo luogo nella seconda metà del secolo scorso, sono stati accuratamente condotti da Claudio Guarda, il quale ha permesso di riscoprire e valorizzare un momento fondamentale per la storia locarnese e più in generale del cantone Ticino. Si tratta ora di tornare a far rivivere questo angolo dell'antica Via dei Marmi e di dare un seguito a quanto fu voluto da Remo Rossi: il concorso di progetto di architettura in procedura a invito indetto quest'anno dalla Fondazione Remo Rossi per gli atelier e il museo Rossi si è da poco concluso, segnando così un nuovo inizio per il complesso ai Saleggi.

Nella mostra dedicata alla storia degli atelier Rossi sono le opere dei grandi artisti che animarono questo luogo a raccontare quanto fu fondamentale il ruolo di Remo Rossi per la storia dell'arte contemporanea ticinese. Una trentina tra dipinti, disegni e sculture di artisti quali Jean Arp, Otto Charles Bänninger, Emilio Maria Beretta, Max Bill, Jules Bissier, Serge Brignoni, Daniele Buzzi, Fritz Glarner, Ingeborg Lüscher, Alberto Magnelli, Gudrun Müller-Poeschmann, Jakob Probst, Germaine Richier, Hans Richter, Italo Valenti, opere appartenenti alla collezione privata di Rossi, si affiancano alle 7 opere realizzate da alcuni degli artisti che si sono succeduti nel corso di questi 40 anni negli atelier di Remo Rossi. I lavori di Pedro Pedrazzini, Marco Gurtner, Manlio Monti, Lorenzo Salvadori, Reto Rigassi, Bernard Struchen e Fausto Tommasina attestano la continuità dell'innovativo progetto comunitario di Remo Rossi, incentrato sul dialogo costruttivo tra arte e cultura.

La mostra è accompagnata dalla pubblicazione di un prezioso catalogo, con un testo critico di Claudio Guarda e un'introduzione della presidente della Fondazione Remo Rossi Diana Rizzi, acquistabile presso la sede della Fondazione Remo Rossi e la Casa editrice Dadò.

La mostra resterà aperta al pubblico fino al 22 aprile 2023, con i seguenti orari: mercoledì, giovedì e sabato dalle 9.00 alle 11.30; venerdì dalle 14.00 alle 17.30

Si effettuano visite guidate su prenotazione e attività didattiche per le scuole.

 

IMMAGINI

Remo Rossi nel suo atelier 1960

 

Jean Arp, Femme Amphore, bronzo, 1962, proprietà FRR

 

 

Italo Valenti, Composizione in Azzurro e verde, 1965, Acquerello, proprietà FRR

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Concorso ristrutturazione Ateliers e Museo 2022

Ateliers e museo Remo Rossi Locarno, mapp. RFD no. 62 e no. 63. Concorso di progetto di architettura a una fase in procedura ad invito

 


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i progetti sono in mostra dal 6 al 13 dicembre 2022

INTRODUZIONE

I vincoli statutari della Fondazione Remo Rossi definiscono i compiti generali della Fondazione, ovvero salvaguardare, tutelare, far conoscere, promuovere e sviluppare l'opera di Remo Rossi, svolgendo liberamente ogni e qualsiasi atto necessario.

Tra gli scopi della Fondazionevi è anche quello di offrire a giovani artisti che beneficiano di borse di studio federali e a studenti ticinesi che hanno concluso i propri studi presso l'Accademia delle belle arti di Brera, o con formazione equipollente, la possibilità di risiedere e lavorare presso gli atelier dei Saleggi, una volta che questi saranno ristrutturati.

Il progetto di intervento agli atelier vuole dunque salvaguardare e promuovere l'opera di Remo Rossi, attraverso la realizzazione di uno spazio di conservazione per le numerose opere dello scultore locarnese, soprattutto gessi, quello di un luogo espositivo utilizzabile per mostre temporanee e di nuovi atelier per artisti, allo scopo di far tornare a vivere lungo l'antica Via dei marmi (oggi Via Nessi) l'ambiente artistico-culturale promosso da Rossi a partire dagli anni Sessanta del XX secolo, in cui furono attivi artisti di fama internazionale (Arp, Valenti, Richter, Bänninger, Probst, ecc.) accanto a giovani artisti agli inizi delle loro carriere.

TEMA E OBIETTIVI DEL CONCORSO

La Fondazione Remo Rossi (FRR) intende procedere con la realizzazione di ateliers per gli artisti, nuovi spazi espositivi, di deposito e di conservazione delle opere e l'allestimento di un giardino d'artista sui fondi RFD no. 62 e 63 di Locarno.

I terreni a disposizione per la realizzazione del progetto hanno una superficie complessiva di 3'486 m2.

Su questi terreni sorgono attualmente degli ateliers occupati parzialmente da artisti e alcuni edifici già ristrutturati e affittati che sono esclusi dalla proposta di progetto. Il giardino è adibito in parte a posteggio.

I nuovi edifici dovranno essere inseriti in modo rispettoso nei confronti degli edifici esistenti. Si richiede di prestar particolare attenzione ad un uso parsimonioso del suolo. La progettazione dovrà rivalutare i percorsi, gli ingressi principali e secondari in quanto gli attuali accessi e le disposizioni dei posteggi non sono ritenuti ottimali.

L'edificazione dei nuovi edifici e/o la ristrutturazione degli esistenti deve poter essere eseguita a tappe.

PROGETTI PARTECIPANTI

Tutti gli studi invitati hanno partecipato al concorso consegnando nei termini imposti la propria proposta progettuale per i nuovi ateliers e museo della Fondazione Remo Rossi.

I progetti partecipanti sono:

- BELLE ARTI

- BIANCA

- IN PUNTA DI PIEDI

- JEUX DE LUMIERE

- PR()GETT() RE@LE

- WABI SABI

 

La verifica preliminare dei progetti ricevuti ha permesso di allestire per ognuno di essi una scheda tecnica, raccolte in un fascicolo, consegnato a ogni membro della giuria.

La giuria si è riunita il giorno 02 dicembre 2022 nella sede della Fondazione Remo Rossi a Locarno per l'esame dei progetti inoltrati.

Dopo aver ripercorso il bando di concorso soffermandosi sugli obiettivi e sui criteri di giudizio. I lavori della giuria iniziano con una presa di conoscenza individuale di tutti i progetti. Si decide in seguito di procedere ad un approfondimento degli aspetti urbanistici, architettonici, costruttivi e finanziari, con una discussione incentrata su vari elementi dei singoli progetti, anche attraverso un confronto delle varie tipologie.

La vicinanza con il luogo del concorso ha permesso alla giuria di eseguire successivamente un sopralluogo per meglio verificare l'inserimento nel contesto urbanistico delle proposte ed il loro impatto sulle varie componenti del comparto.

In linea generale la giuria ha apprezzato la qualità e la varietà dei progetti presentati ed ha riconosciuto l'impegno dei partecipanti per rispondere in modo adeguato agli obiettivi del concorso.

All'unanimità la giuria dichiara come vincitore del concorso il progetto: BIANCA

 

BIANCA - VINCITORE

La giuria ha unanimemente apprezzato la chiarezza e l'intento del progetto di uniformare attraverso il tetto l'intero comparto. La proposta risulta essere fin da subito rispettosa dello spirito del luogo e dell'artista che vi è vissuto, attraverso la rielaborazione degli elementi industriali mediante un linguaggio contemporaneo. Convince lo spazio della corte, creata grazie all'aggiunta dell'ala est che ospita degli atelier, con pavimentazione dura, intesa come centro artistico di incontro e possibile piazza intergenerazionale, accessibile sull'asse di collegamento pubblico bosco-città, diventando un vuoto tutelato e valorizzato.

La giuria ha trovato molto interessante la proposta di far dialogare visivamente l'aspetto della memoria legato al deposito con lo spazio delle esposizioni. Gli spazi esterni risultano ben definiti con la divisione della piazza dura e il giardino d'artista in relazione con il museo, del quale può essere considerato un'estensione. Il progetto rimane coerente in tutti i suoi aspetti, rispettando i requisiti richiesti dal bando di concorso.

Rimangono alcune riserve sulla gestione delle relazioni con gli edifici esistenti, sulla disposizione dei posteggi e sull'assenza di un arredo verde nella corte.

 

..Immagini

Rendering: vista della corte da Nord

 

RENDERING: interno museo e spazio deposito

 

 

 

 

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08.11.2019 - 28.03.2020 Mostra

Remo Rossi e il circo

L'arte della meraviglia. Omaggio a Rolf Knie.

Die Kunst der Wunder. Hommage an Rolf Knie

 


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Inaugurazione della mostra

Remo Rossi e il circo. L'arte della meraviglia. Omaggio a Rolf Knie

Venerdì 8 novembre 2019 ore 17.00, Fondazione Remo Rossi, Via Rusca 8, Locarno

Sabato 9 novembre 2019 ore 11.00, Casa Ossola, Via Caselle 4, Orselina

In occasione del 10° anniversario della nascita della Fondazione Remo Rossi, viene inaugurata la mostra

Remo Rossi e il circo. L'arte della meraviglia. Omaggio a Rolf Knie

La scelta della Fondazione Remo Rossi di organizzare una mostra dedicata al mondo circense, in concomitanza con l'arrivo del circo Knie in Ticino in occasione del giubileo del Circo Nazionale Svizzero, che compie quest'anno la sua 100° tournée in tutta la Svizzera, nasce dalla volontà di valorizzare un soggetto particolarmente caro allo scultore locarnese, il quale non mancava di recarsi al serraglio e agli spettacoli del circo Knie, per trarne spunto e dare vita a tutta una serie di disegni e appunti iconografici, dai quali scaturirono le sue opere scultoree. Sono infatti assai numerosi gli acrobati, i clown e gli animali da circo scolpiti da Remo Rossi nel corso della sua carriera artistica, già a partire dalla metà degli anni Quaranta, con la realizzazione in particolare della "Foca" (1945) che decora la fontana di Piazza Governo a Bellinzona. Lo stile delle opere legate al circo volge successivamente verso forme più rigide, allo scopo di evidenziare le tensioni dei mirabili equilibri degli acrobati e le movenze istintive degli animali, come giraffe, dromedari o cavalli.

La concomitanza dell'anniversario del circo Knie con la mostra della Fondazione Remo Rossi è l'occasione per sondare l'arte circense anche attraverso l'interpretazione dell'artista che più di ogni altro ha saputo incarnarne la magia, ovvero Rolf Knie, al quale la Fondazione Rossi intende rendere omaggio per i suoi 70 anni. Knie è presente in mostra con due opere su carta, tre dipinti, uno dei quali dalle dimensioni assai imponenti, e la scultura del suo assai noto "Happy Elephant". Le opere di Rolf Knie sono in vendita.

L'esposizione prosegue poi al di fuori degli spazi espositivi della sede della Fondazione Rossi, grazie alla proficua collaborazione con il Comune di Orselina, proprietario di una tra le sculture maggiormente significative di Remo Rossi in ambito circense, ovvero gli "Acrobati" (1961) in alluminio dorato, presentati all'Esposizione nazionale di Losanna del 1964 ed esposti oggi all'interno del Parco comunale di Orselina. Nella sala di Casa Ossola, messa a disposizione da parte del Municipio, trovano poi posto le litografie e i disegni di Remo Rossi che rimandano in particolare a quest'opera.

Non poteva mancare inoltre il riferimento a Dimitri, che negli anni Settanta andò in tournée proprio con il circo Knie: egli aveva una particolare sensibilità nei confronti dell'arte, e della scultura in particolare, tanto da allestire presso la Casa del clown a Verscio un giardino artistico, animato dalle opere dei più svariati scultori, tra cui spicca anche l'"Acrobata" (1958) di Remo Rossi, che Dimitri ebbe modo di ammirare nella corte interna di Casa Rusca durante la mostra antologica dedicata allo scultore locarnese nel 2012.

La mostra su Remo Rossi e il circo prosegue dunque presso il Teatro Dimitri di Verscio, dove accanto all'opera nel giardino, all'interno del ristorante possono essere ammirati alcuni disegni e litografie in cui ritornano l'acrobata e il clown, ovvero le figure circensi maggiormente significative per Dimitri.

La mostra è accompagnata dalla pubblicazione di un prezioso catalogo, con un testo critico di Claudio Guarda su Remo Rossi e il circo, un testo di Andrea Fazioli sul tema circense, il ricordo di Dimitri tracciato da suo figlio David e un testo di Diana Rizzi in omaggio all'arte di Rolf Knie.

La mostra resterà aperta al pubblico fino al 28 marzo 2020, con i seguenti orari:

Locarno, Fondazione Remo Rossi, Via Rusca 8
mercoledì, giovedì e sabato dalle 9.00 alle 11.30; venerdì dalle 14.00 alle 17.30;

Orselina, Casa Ossola, Via Caselle 4
martedì dalle 14.00 alle 17.30

Verscio, Ristorante Teatro Dimitri
Apertura secondo gli spettacoli della stagione autunno-primavera 2019-2020

Si effettuano visite guidate su prenotazione e attività didattiche per le scuole.

Entrata gratuita.

 

Eröffnung der Ausstellung

Remo Rossi und der Zirkus. Die Kunst der Wunder. Hommage an Rolf Knie

Freitag, 8. November 2019 um 17.00 Uhr, Stiftung Remo Rossi, Via Rusca 8, Locarno

Samstag, 9. November 2019 um 11.00 Uhr, Casa Ossola, Via Caselle 4, Orselina

Anlässlich des 10. Jahrestages der Gründung der Remo Rossi Stiftung wird die Ausstellung

Remo Rossi und der Zirkus. Die Kunst der Wunder. Hommage an Rolf Knie

eröffnet.

Die Organisation einer Ausstellung, die der Zirkuswelt gewidmet ist und die anlässlich der Ankunft des Zirkus Knie im Tessin während seiner Tournée zum 100-jährigen Jubiläum eröffnet wird, entstand aus dem Wunsch der Remo Rossi Stiftung, sich mit einem Thema zu beschäftigen, das dem Bildhauer von Locarno besonders am Herzen lag. In der Tat nutzte Remo Rossi immer die Gelegenheit, um die Menagerie und die Vorstellungen des Zirkus Knie zu besuchen, wo er sich inspirieren liess und eine ganze Reihe von Zeichnungen und ikonographischen Notizen realisierte, aus denen zu einem späteren Zeitpunkt seine skulpturalen Werke entstanden sind. Während seiner künstlerischen Karriere hat der Bildhauer zahlreiche Akrobaten, Clowns und Zirkustiere geschaffen und zwar seit Mitte der vierziger Jahre mit dem "Seehund" (1945), der den Brunnen inmitten der Piazza Governo in Bellinzona ziert. Der damals noch klassische Stil, der dem Zirkus gewidmeten Werke, wandelt sich später in strengere Formen um, welche die Spannungen der bewundernswerten Gleichgewichte der Akrobaten und die instinktiven Bewegungen der Tiere wie Giraffen, Dromedare oder Pferde hervorheben.

Das Übereinstimmen des Jubiläums des Zirkus Knie mit der Ausstellung der Remo Rossi Stiftung ist eine Gelegenheit, die dem Thema Zirkus gewidmete Kunst auch durch die Augen eines Künstlers zu sehen, der wie kein anderer die Magie dieser Welt darzustellen weiss, nämlich Rolf Knie, den die Rossi Stiftung anlässlich seines 70.Geburtstags ehren möchte. In der Ausstellung werden zwei Arbeiten auf Papier, drei Gemälde &endash; eines davon besonders imposant &endash; und die Skulptur seines bekannten "Happy Elephant" gezeigt. Die Werke von Rolf Knie sind verkäuflich.

Die Ausstellung wird ausserhalb der Ausstellungsräume der Rossi Stiftung fortgesetzt, dank der fruchtbaren Zusammenarbeit mit der Gemeinde Orselina, Besitzerin einer der bedeutendsten Skulpturen von Remo Rossi zum Thema Zirkus, den "Akrobaten" (1961) aus vergoldetem Aluminium, die 1964 an der Landesausstellung in Lausanne präsentiert wurde und heute im Gemeindepark Orselina aufgestellt ist. Im Saal der Casa Ossola, welcher vom Rathaus zur Verfügung gestellt wurde, befinden sich Lithographien und Zeichnungen von Remo Rossi, die sich insbesondere auf dieses Werk beziehen.

Im Kontext dieser Ausstellung konnte ausserdem der Bezug zu Dimitri nicht fehlen, der in den siebziger Jahren mit dem Zirkus Knie auf Tournée ging. Er hatte eine besondere Sensibilität für Kunst und speziell für die Skulptur, so sehr, dass er in der Casa del Clown in Verscio einen Kunstgarten eingerichtet hat, in dem sich Werke verschiedener Bildhauer befinden, darunter auch der "Akrobat" (1958) von Remo Rossi, den Dimitri während der dem Bildhauer

gewidmeten anthologischen Ausstellung im Hof der Casa Rusca im Jahr 2012 bewundert hatte.

Die Ausstellung über Remo Rossi und den Zirkus setzt sich so auch im Teatro Dimitri in Verscio fort, wo neben dem Werk im Garten, im Inneren des Restaurants einige Zeichnungen und Lithographien zu sehen sind, in denen Akrobaten und Clowns, das heisst die für Dimitri bedeutendsten Zirkusfiguren, weiter thematisiert werden.

Zur Ausstellung erscheint ein Katalog mit einem wissenschaftlichen Beitrag von Claudio Guarda über Remo Rossi und den Zirkus, mit einem Text von Andrea Fazioli zum Thema Zirkus, mit einer Erinnerung an Dimitri, die von seinem Sohn David aufgezeichnet wurde und mit einem Beitrag von Diana Rizzi als Hommage an Rolf Knies Kunst.

Die Ausstellung kann bis zum 28. März 2020 während den folgenden Öffnungszeiten besucht werden:

Locarno, Remo Rossi Stiftung, Via Rusca 8

Mittwoch, Donnerstag und Samstag von 9.00 bis 11.30 Uhr; Freitag von 14.00 bis 17.30 Uhr;

Orselina, Casa Ossola, Via Caselle 4.
Dienstag von 14.00 bis 17.30 Uhr;

Verscio, Restaurant des Teatro Dimitri
Öffnungszeiten abhängig von den Vorstellungen der Herbst-Frühlingssaison 2019-2020

Führungen und pädagogische Aktivitäten für Schulen werden auf Anfrage durchgeführt.

Freier Eintritt.

 

 

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Invito (pdf)

Orselina (pdf)

Comunicato (IT)

Communiqué (DE)


27.07.2018- 30.09.2018 Mostra

Il Pardo: Emblema del Festival del Film di Locarno

Vernissage 27.07.2018, ore 1800 sede via Rusca 8

 


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In occasione del 50° anniversario dall'istituzione del "Pardo" quale Gran Premio del Festival Internazionale del Film di Locarno, la Fondazione Remo Rossi presenta la mostra "Il Pardo. Emblema del Festival del Film di Locarno", che verrà inaugurata venerdì 27 luglio 2018 alle ore 18.00 presso la sede della Fondazione Remo Rossi, in Via Rusca 8, nei pressi del PalaCinema di Locarno.

Synopsis
L'esposizione intende in primo luogo rendere omaggio all'opera di Remo Rossi maggiormente nota a livello internazionale e affronta, seppur marginalmente, alcuni aspetti legati all'ambiente politico e culturale in cui egli ebbe ruoli di un certo rilievo. Grazie alla consultazione di alcuni documenti del Fondo del Festival Internazionale del Film di Locarno e dell'Archivio della Fondazione Remo Rossi, alcuni dei quali esposti per l'occasione, si è potuto indagare sulla nascita del "Pardo" come premio della manifestazione festivaliera e sul ruolo ricoperto da Remo Rossi in tale ambito.

La mostra permette ai visitatori di poter ammirare la scultura in bronzo del "Pardo", accanto alla relativa opera in gesso, oltre ad un esemplare del precedente premio del Festival del Film, ovvero la "Vela", risalente al 1961, gentilmente concessa dalla Cinemeccanica di Milano.

Completano la mostra alcuni disegni realizzati dallo scultore locarnese nel corso dei suoi viaggi di studio durante gli anni Sessanta, i quali hanno come soggetto felini e divinità greche, a testimoniare alcune affinità stilistiche con il "Pardo" e in cui è possibile percepire l'intimo bisogno di Remo Rossi di ricollegarsi all'arte antica. Trova una consistenza assai significativa l'analisi accurata che l'artista compie sulle loro posture, oltre all'evidente rimando al leone dello stemma araldico della Città di Locarno, il cui riferimento alla forza e al valore, palesemente esplicitati dalla posizione aggressiva del felino, risulta solo apparentemente smorzato nel "Pardo" di Rossi, che opta per una figura accucciata, ma in evidente stato di all'erta, allo scopo di vegliare sul suo Festival del Film, di cui, in questi 50 anni, è divenuto l'emblema.

Maggiori e più dettagliate informazioni sulla storia del "Pardo" e sul ruolo di Remo Rossi durante alcune edizioni del Festival del Film di Locarno, sono esposte nel catalogo della mostra, curato delle storiche dell'arte Diana Rizzi, Presidente della Fondazione Rossi, e Ilaria Filardi, collaboratrice scientifica. La pubblicazione vanta inoltre un pregevole intervento del presidente di Locarno Festival, Marco Solari, ed è acquistabile presso la sede della Fondazione.

La mostra resterà aperta al pubblico fino a domenica 30 settembre 2018, con i seguenti orari:
mercoledì, giovedì e sabato dalle 9.00 alle 11.30; venerdì dalle 14.00 alle 17.30;
15 agosto, 14 settembre, domenica, lunedì e martedì chiuso.

Si effettuano visite guidate su prenotazione. Entrata gratuita.

Cliccare per visualizzare il comunicato stampa

 

Immagini dell'inaugurazione della mostra

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PDF invito

PDF elenco opere


03.03.2018- 02.06.2018 Mostra

Il Remo: lo scultore ritratto dagli amici artisti

Vernissage 03.03.2018, ore 1700 sede via Rusca 8

 


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L'intento della mostra "Il Remo..." è di mostrare le sfaccettature attraverso le quali il nostro scultore è stato visto dai suoi amici artisti come Paul Erni, Marino Marini, Ernesto Ornati, e molti altri...

Synopsis
La mostra "Il Remo. Lo scultore ritratto dagli amici artisti", che verrà aperta al pubblico sabato 3 marzo 2018 alle ore 17.00 presso la sede della Fondazione Remo Rossi, in Via Rusca 8, nei pressi del Palacinema di Locarno, è la seconda esposizione organizzata nella casa dell'artista locarnese, dopo l'inaugurazione ufficiale avvenuta nel mese di ottobre del 2016.

Il tema scelto per questa mostra intende presentare lo scultore attraverso lo sguardo amichevole e a volte ironico degli altri artisti, che seppero cogliere i molteplici tratti della sua personalità, rappresentando in una ventina di opere i tratti caratteristici "del Remo".

Le opere provengono principalmente dalla collezione Remo Rossi e da alcuni privati, che hanno messo volentieri a disposizione le loro opere. Sono in prevalenza ritratti, primi piani e figure intere, realizzati in varie tecniche artistiche, che vanno dal disegno su carta al dipinto su tela o cartone, alla decorazione di un vaso in terracotta, fino alla scultura. Alcuni di questi ritraggono Remo Rossi al lavoro, altri lo colgono in momenti di riposo o di vita quotidiana, altri ancora presentano un'impronta squisitamente caricaturale. Sono presenti in mostra anche sei sculture realizzate da Remo Rossi nel corso degli anni, le quali hanno entrano in relazione diretta con le opere su carta degli artisti amici. Una sezione particolarmente preziosa è riservata ai taccuini dell'artista lucernese Paul Erni, che presentano numerosi disegni legati alla figura e alle opere di Remo Rossi. In occasione di questa mostra, gli eredi di Paul Erni hanno voluto generosamente donare alla Fondazione Remo Rossi uno di questi pregevoli ritratti.

Si potranno inoltre ammirare il noto ritratto scolpito da Otto Bänninger e una terracotta di Ernesto Ornati, opera della metà degli anni Sessanta del secolo scorso, oggetto di un recentissimo intervento di patinatura policroma, realizzato dall'artista stesso in occasione di questa mostra.

Cliccare qui per visualizzare l'invito

Cliccare per visualizzare il comunicato stampa

 

Immagini della mostra

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PDF invito

PDF elenco opere


01.10.2016: Inaugurazione della sede ristrutturata e vernissage della mostra: In Viaggio. Remo Rossi. Appunti di uno scultore.

Ore 17:30 sede FRR Via Rusca 8, Locarno

 


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La sede della fondazione è stata riattata nel corso del 2013-2014. Include una sala di ricezione e riunione, uno spazio biblioteca/archivio e una sala espositiva. La parte rimanente della proprietà in via Rusca è stata affittata all'Entre regionale per lo sviluppo e al progetto Parco del Locarnese.

La mostra ideata in occasione di questa inaugurazione si intitola:
In Viaggio. Remo Rossi. Appunti di uno scultore.

Synopsis
La mostra "In viaggio. Remo Rossi. Appunti di uno scultore", che verrà aperta al pubblico sabato 1 ottobre 2016 alle ore 17.30 e che rimarrà visitabile fino al 5 marzo 2017, è l'occasione per inaugurare la sede della Fondazione Remo Rossi, ubicata a Locarno in Via F. Rusca 8, nella casa dello scultore locarnese Remo Rossi (1909-1982), dimora che è stata oggetto di un attento restauro tra il 2012 e il 2013. Lo scopo che la Fondazione si è posta è quello di promuovere e salvaguardare l'opera e la memoria del grande artista Remo Rossi, attraverso il riordino e lo studio delle opere d'arte e dei documenti cartacei e fotografici legati alla sua figura. L'apertura al pubblico della casa dell'artista permetterà l'accesso all'archivio cartaceo e fotografico dell'artista e alla sua biblioteca d'arte, custodi della vita privata ed artistica di Remo Rossi, l'allestimento di mostre temporanee e l'organizzazione di eventi culturali.

La Fondazione Remo Rossi entra quindi a far parte della rosa di istituzioni e fondazioni che conservano le memorie storiche delle "case d'artista", perseguendo nel contempo l'intento di mantenere, valorizzare e promuovere l'opera e l'eredità culturale di coloro che vi vissero e lavorarono.

Il tema scelto per la mostra inaugurale è stato dettato dalla volontà di illustrare un aspetto inedito di Remo Rossi, ovvero la sua indiscutibile abilità e sensibilità nel disegno, attraverso la presentazione di disegni che egli realizzò nei suoi quaderni di viaggio, nel corso dei suoi vari soggiorni di studio all'estero, in particolare quelli svolti in Italia, Grecia, Turchia e Inghilterra. Grazie ad un meticoloso studio e alla collaborazione dei musei interpellati, è stato possibile identificare la maggioranza dei soggetti dei disegni (sculture, reperti archeologici, dipinti) in tante opere dell'antichità classica, medioevale e rinascimentale. La visione d'assieme di questi disegni di studio mostra l'orientamento artistico di Remo Rossi nel suo complesso, volto alle forme classiche come pure alle tendenze più moderne che hanno marcato l'evoluzione della sua arte. Si riconoscono quindi nei "cahiers de voyage" alcune affinità di stile con le opere scultoree di Rossi. Sono gli appunti di uno scultore, divenuti vere e proprie opere d'arte in viaggio.

Immagini della mostra

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Invito PDF

Rassegna stampa

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30.12.2012 Finissage Mostra Antologica e Rapporto

Immagini del Finissage e resoconto della mostra antologica 2012

 


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Pagina in preparazione

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06.07.2012: Inaugurazione della Mostra Antologica su Remo Rossi

La mostra è rimasta aperta presso la Pinacoteca Casa Rusca di Locarno
dal 07 luglio al 30 dicembre 2012.

 


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cliccare per la rassegna stampa
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cliccare per vedere il servizio RSI al Quotidiano del 6.7.12
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cliccare per ordinare il catalogo

La mostra, organizzata in collaborazione fra I Servizi culturali della Città di Locarno e la Fondazione Remo Rossi, vuole commemorare la figura dello scultore locarnese a trent'anni dalla sua scomparsa e si inserisce nel contesto inaugurato nel 2010 con la mostra "Pittura e scultura nel Locarnese".

Attraverso una ricca scelta di opere che vanno dai primi anni Trenta al 1980, si intende presentare l'intero percorso artistico di Remo Rossi, presentando i grandi temi che egli affrontò in oltre cinquant'anni di carriera: l'arte sacra, quella funeraria, la ritrattistica, il mondo del circo e degli animali, le attività dell'uomo e la produzione di monete e medaglie. Particolare rilievo è stato dato all'impiego di materiali assai diversificati, quali la pietra, la terracotta, il bronzo, il gesso, la cera e il polistirolo, che testimoniano la grande abilità tecnica e la straordinaria inventiva che caratterizzò Remo Rossi. Il restauro di numerose opere custodite negli ateliers dei Saleggi, la collaborazione di numerosi collezionisti privati e il riordino della ricca documentazione rinvenuta in casa dell'artista hanno permesso di approfondire alcuni aspetti ancora poco conosciuti, offrendo pertanto una visione completa ed esaustiva della sua arte.

 

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05.06.2012: Presentazione della Guida storico-artistica "Remo Rossi"

Edizioni della Società di storia dell'arte in Svizzera

 


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SCHEDA TECNICA

Editore: Società di storia dell'arte in Svizzera SSAS (www.gsk.ch)
Collana: Guide storico-artistiche della Svizzera
Estensione: 40 pagine
Lingue:
italiano ISBN 978-3&endash;03797-059-1, ISSN 2235-0632
tedesco ISBN: 978-3-03797-0560-7, ISSN: 2235-0632

Serie: 91, n. 909

Prezzo: CHF 12.&endash;, in vendita presso:
- Pinacoteca Casa Rusca, Locarno (orari di apertura al pubblico)
- Museo Remo Rossi, Locarno (su prenotazione)

Autrice
Diana Rizzi
Laureata in storia dell'arte all'Università di Pavia con una tesi su Remo Rossi, è collaboratrice scientifica presso l'Ufficio cantonale dei beni culturali di Bellinzona.

Per ulteriori informazioni potete rivolgervi a:
Fondazione Remo Rossi, tel. +41765313568

DESCRITTIVO

La guida, pensata per un ampio pubblico e quindi non riservata alla stretta cerchia degli "addetti ai lavori", si caratterizza per il linguaggio semplice ed immediato adottato dall'autrice Diana Rizzi ed è corredata da numerose immagini del fotografo Roberto Pellegrini, informazioni pratiche e piantine. Il testo è disponibile anche nella versione tedesca, grazie alla traduzione di Barbara Sauser.

Assieme al catalogo della mostra antologica che sarà inaugurata il 6 luglio a Casa Rusca a Locarno, si tratta della prima pubblicazione monografica a trent'anni dalla scomparsa dell'artista. Questa guida invita a riscoprire l'opera dell'artista locarnese attraverso un percorso che dalla sua città natale si estende all'intero Cantone Ticino. Attraverso le sculture di Rossi, è possibile seguire le molteplici modalità espressive che hanno contraddistinto la sua arte e addentrarsi nel contesto storico e artistico di una realtà regionale che ebbe importanti connessioni a livello nazionale e internazionale.

La città natale di Remo Rossi, Locarno, accoglie il più alto numero di opere dello scultore, collocate negli spazi e negli edifici pubblici. Il percorso proposto nella guida presenta dunque in primo luogo le opere della città, secondariamente quelle del cimitero di Locarno - definibile come Mostra di sculture all'aperto di Remo Rossi - e infine quelle distribuite in tutto il Cantone. Nelle tre sezioni, le singole opere sono presentate secondo l'ordine cronologico della loro realizzazione, per permettere di cogliere i diversi aspetti della produzione artistica di Rossi nel corso degli anni.

Nelle schede si propone una selezione delle opere più significative, poiché per ragioni di spazio si sono dovute compiere delle scelte. Il criterio seguito è basato principalmente sulla qualità e sull'importanza storica e artistica delle sculture.

Le opere realizzate tra gli anni Trenta e Quaranta risentono ancora molto dell'influsso dei suoi maestri: Ernesto Bazzaro prima e Charles Despiau poi, caratterizzandosi per la scelta di iconografie classiche descritte da volumi compatti, in linea con il contemporaneo clima di "ritorno all'ordine". Rientrano in questa produzione numerosi nudi, torsi, bagnanti, oltre ai personaggi dolenti delle sculture cimiteriali.

Nel corso degli anni Quaranta avviene la sua grande affermazione come scultore e come personaggio di riferimento all'interno dell'ambiente artistico e culturale nazionale. In questo periodo, accanto alla sempre prolifica produzione di opere cimiteriali e di piccole dimensioni a destinazione privata, realizzò numerose opere monumentali, descritte da linearità decise e possenti volumetrie. A partire dalla fine degli anni Quaranta la sua scultura si indirizza progressivamente verso forme stilizzate, sempre più geometriche, in grado di creare giochi di equilibrio e tensioni dinamiche. I soggetti più frequenti risultano pertanto quelli legati al mondo del circo, in particolare gli acrobati, i pagliacci e gli animali, senza però abbandonare l'arte sacra, né tantomeno quella funeraria.

La maturità artistica proiettò la produzione di Remo Rossi verso una scultura sempre più scarnificata, in cui la materia sfilacciata è definita da forme vibranti sottilmente accennate, dando vita a uno stile originale. Per realizzare tali opere si avvalse di materiali inusuali, che seppero conferire alla scultura inaspettati effetti espressivi, come ad esempio il polistirolo lavorato con la fiamma o le reti metalliche rivestite di tessuti leggeri intrisi nel gesso.

Furono moltissime le sue partecipazioni a mostre collettive, sia in Svizzera che all'estero, così come numerosi furono i riconoscimenti e i premi che gli vennero assegnati in cinquant'anni di carriera.

La Fondazione Remo Rossi è nata ufficialmente il 10 gennaio 2009, per volontà del figlio dello scultore, Giancarlo, che già da anni cullava l'idea di preservare la memoria, l'opera e il patrimonio dei suoi famigliari attraverso questa forma di istituzione. Una strana coincidenza del destino ha portato la FRR a divenire una realtà esattamente nel centenario della nascita dell'artista, solo dopo la prematura scomparsa del suo membro fondatore, avvenuta nel maggio del 2008. Buona parte dei membri del Consiglio di Fondazione erano stati designati direttamente da Giancarlo Rossi e l'impegno profuso fin dall'inizio da ciascuno di essi per promuovere e valorizzare la figura di Remo Rossi ha permesso di raggiungere in soli tre anni importanti obiettivi, tra cui la pubblicazione della guida storico-artistica della Svizzera, dedicata a Remo Rossi.

 

 

 

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01.01.2012: 2012: 30mo anniversario della scomparsa di Remo Rossi

Eventi organizzati dalla Fondazione RR per celebrare il 30mo anniversario della scomparsa dello scultore

 


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Gennaio 2012:
annunci per la ricerca di opere disperse presso i privati

07 Aprile 2012:
Servizio RSI per "Svizzera e dintorni " sulla figura di Remo Rossi

05 Giugno 2012:
Presentazione della Guida della Società di Storia dell'Arte Svizzera (SSAS)
- Redazione Simona Martinoli, ISBN 978-3-03797-059-1, www.gsk.ch

06 luglio 2012:
inaugurazione della Mostra antologia presso la pinacoteca di casa Rusca a Locarno
- a cura della fondazione Remo Rossi e dei Servizi culturali della cittä di Locarno

Settembre-dicembre 2012
- visite guidate alla mostra antologica

30 dicembre 2012
- Finissage mostra antologica

Rassegna stampa degli eventi 2012

 

 

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28.11.2010- 20.03.2011: Museo Villa dei cedri Bellinzona

Mostra: Un'arte per tutti?
Interventi artistici nell'architettura pubblica in ticino 1930-200

 


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Mostra a cura di Simona Martinoli

Paolo Bellini; Livio Bernasconi; Giuseppe Bolzani; Mariapia Borgnini e Daniele Garbarino; Davide Cascio; Massimo Cavalli; Pietro Chiesa; Ugo Cleis; Charles-Francois Duplain e Yves Tauvel; Aldo Ferrario; Renzo Ferrari; Felice Filippini; Rosetta Leins; Margherita Osswald-Toppi; Flavio Paolucci; Titta Ratti; Remo Rossi; Pietro Salati; Alberto Salvioni; Pierino Selmoni; Peter Travaglini; Teres Wydler.

Per la mostra, la Fondazione REMO ROSSI ha prestato il calco in gesso della testa della Minerva, scultura che decora la Biblioteca cantonale di Lugano.
La fotografia che riportiamo mostra una fase di preparazione della scultura nell'atelier Rossi, con la presenza della modella.

L'esposizione affronta per la prima volta in Ticino il tema degli interventi artistici eseguiti in occasione della costruzione o ristrutturazione di edifici pubblici: quello che in tedesco si definisce «Kunst am Bau» un concetto legato alla promozione artistica da parte dello Stato. Creatività degli artisti ed esigenze degli architetti, aspettative del pubblico e volontà di comunicare determinati messaggi da parte dei committenti sono alcune delle questioni che contraddistinguono il rapporto, non sempre facile, tra arte e architettura degli spazi pubblici. Stazione Ferroviaria, Chiasso; Palazzo Civico, Lugano; Biblioteca Cantonale, Lugano; Palazzo delle Dogane, Chiasso-Strada; Tribunale Penale Federale, Bellinzona; Scuola Media, Locarno; Sede RSI, Comano; Centro Sportivo Nazionale, Tenero; Piazza d'Armi, Airolo; Palazzo Franscini, Bellinzona

Il progetto espositivo e la pubblicazione che lo accompagna intendono stimolare la riflessione su questo rapporto, cercando di illustrarne la complessità e i diversi aspetti sull'esempio di una trentina di interventi artistici eseguiti in Ticino dagli anni Trenta del XX secolo fino ad oggi. Realizzate in seguito a concorsi o incarichi diretti, queste opere spaziano dall'affresco al mosaico, dalla scultura all'installazione. Si trovano in undici edifici pubblici, significativi per la varietà dei temi progettuali con i quali gli artisti si sono confrontati nel corso del tempo con orientamenti e stili diversi. Opere d'arte che accolgono una grande sfida: sotto gli occhi di tutti, devono confrontarsi quotidianamente, e per molto tempo, con un vasto pubblico.

La mostra focalizza l'attenzione sul processo creativo che precede l'opera d'arte compiuta. Nelle sale del Museo si può così ripercorrere la genesi dei progetti artistici attraverso schizzi, bozzetti, modelli, fotografie e documenti - per lo più inediti - reperiti in archivi e collezioni pubblici e privati. Questo ci consente varcare idealmente la soglia degli atelier e di cogliere i diversi approcci nell'elaborazione di un lavoro artistico. La mostra vuole inoltre esortare a scoprire le opere compiute, situate in tutto il Cantone da Airolo a Chiasso, instaurando così un legame tra il Museo e il territorio.

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25.04-24.10.2010: "Pittura e scultura nel locarnese"

La Fondazione contribuisce con il prestito di diverse opere della collezione
alla mostra presentata alla Pinacoteca Casa Rusca di Locarno

 


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Dopo il successo della mostra dedicata all'energia del luogo organizzata l'anno scorso in collaborazione tra Ascona, Locarno, ecco un'altro esempio di collaborazione in campo culturale artistico fra i comuni della regione.

Le autorità di Locarno e Minusio con la partecipazione della galleria Matasci di Tenero, hanno presentato venerdì 23 aprile alla stampa il nuovo progetto che si concretizza in questi giorni.

Un singolare percorso dedicato ad artisti che hanno operato nel locarnese fra l'800 ed il 900 e che unisce Casa Rusca di Locarno, il Centro culturale Elisarion di Minusio, e appunto la Galleria Matasci di Tenero.

Nella collezione esposta a Casa Rusca a Locarno sono presenti alcune opere di Remo Rossi, prestate dalla nostra Fondazione, che ha pure deciso di contribuire finanziariamente all'iniziativa.

Il vernissage della mostra si è tenuto sabato 25 aprile a Casa Rusca.

Elenco delle opere prestate

Remo Rossi (1909-1982)
Chimica, 1965
Bronzo, cm 36 x 57 x 35
R.Rossi001.tif

Remo Rossi (1909-1982)
Minerva, 1965
Bronzo, cm 56 x 25 x 65
R.Rossi002Minerva.tif

Remo Rossi (1909-1982)
Bagnante, 1954
Bronzo, cm 53 x 44 x 35
R.Rossi009.tif

Remo Rossi (1909-1982)
Giavanese, 1952
Bronzo, cm 122 x 40 x 53
R.Rossi006.tif

Remo Rossi(1909-1982)
Pardo
Bronzo

(senza foto)

Albert Lindi (1904-1991)
Für Remo, 1963
Matita su carta, cm 19 x 27

(senza foto)

Albert Lindi (1904-1991)
Caricatura di Remo Rossi
nel padiglione dell'Esposizione
Nazionale Svizzera di Losanna 1963
Tempera su carta, cm 50 x 64

(senza foto)

Albert Lindi (1904-1991)
Le sculpteur Remo Rossi, 1950
Tempera su tela, cm 92 x 72
ZA_Zac_ciccio_seduto, 20.02.10 12:25

Daniele Buzzi (1890-1974)
L'atelier di Rossi con Marino Marini che lavora ad una testa, Remo Rossi e Tita Ratti, 1942
China nera e seppia su carta, cm 31 x 23
ZA46_Buzzi, 18.01.10 12:43

Daniele Buzzi (1890-1974)
L'atelier di Rossi con statue dell'Elvezia e due modelle, s.d.
China nera e seppia su carta cm 25 x 1
ZA56_Buzzi, 18.01.10 11:10

Daniele Buzzi (1890-1974)
L'atelier di Rossi con statua dell'Elvezia, s.d.
China e tempera su tela
cm 25 x 16
ZA58_Buzzi, 18.01.10 11:31

Daniele Buzzi (1890-1974)
Ritratto di vecchio con barba s.d.
Tempera su carta
cm 28,5 x 21

(senza foto)

Ettore Jelmorini (1909-1968)
Gatto, s.d.
Granito, cm 38 x 50 x 20
Za_Jel_gatto_altro, 25.03.10 12:06

Ettore Jelmorini (1909-1968)
Bimbo nella culla, s.d.
Granito, cm 32,5 x 14 x 15
Za_Jel_culla2, 18.03.10 11:37

Ettore Jelmorini (1909-1968)
Arco con animali, s.d.
Granito, cm 31 x 54 x 21
Za_Jel_gatti, 25.03.10 12:51

Cuno Amiet (1868-1961)
Lo studio di Remo Rossi
a Locarno, 1954
Matita su carta + Lettera
cm 23 x 30
ZA_Amiet_Cristo, 18.01.10 16:18
ZA_Amiet_lettera, 18.01.10 16:21

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Leo Maillet (1902-1990)
Annette, 1968
Acquatinta e puntasecca
cm 64 x 38
ZA43_Annette, 18.01.10 12:24

Leo Maillet (1902-1990)
Luise, s.d.
Puntasecca, cm 40 x 38
ZA52_Louise, 18.01.10 11:59

Marino Marini (1901-1980)
Figura distesa, 1943
Matita su carta beige
cm 25 x 38

(senza foto)

Adrien Holy (1898-1978)
Locarno, Via Luini con lago sullo sfondo, 1946
Olio su tela, cm 33 x 46
ZA_45_Holy_RIF

Rosetta Leins (1905-1966)
A Bignasco, Castagni, 1961
Matita grassa su carta
cm 29 x 42
ZA38_Bignasco, 18.01.10 12:04

Renato Ovini (1925-1950)
Vasetto decorato con scene che ritraggono Remo Rossi al lavoro, 1949
Terracotta smaltata, cm 18,5
ZA_Ovini1, 24.03.10 12:52

Johannes Robert Schürch (1895-1941)
Studio con Remo Rossi
nell'atelier, s.d.
Carboncino su carta
cm 43,5 x 33,5
ZA39_Disegno3

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25-26.09.2009:
Celebrazioni del centenario della nascita di RR

25.09.2009 Municipio Città di Locarno
26.09.2009 Alta scuola pedagogica Locarno

 


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Remo Rossi nasceva il 27 settembre 1909.

Il Consiglio della Fondazione Remo Rossi ha deciso di celebrare
questo importante anniversario con tre eventi :

- 25.09, 1700 Omaggio della scultura "Concerto" al Municipio della Città di Locarno
- 26.09, 1000 Giornata di studio per i 100 anni dalla nascita di RR
- 26.09, 1200 Omaggio della scultura "Acrobati" (1961) all'Alta scuola pedagogica

Al Convegno hanno presenziato in veste di relatori:
- Carla Speziali, sindaco della città di Locarno
- Diana Rizzi, presidente della Fondazione Remo Rossi
- Giulio Foletti, Ufficio dei Beni Culturali
- Romano Broggini, docente cantonale e universitario in Italia
- Pierre Casè, pittore
- Sergio Salvioni, avvocato

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08.05.09:

Apertura del Museo RR per la mostra "l'energia del luogo"

Un artista ingiustamente dimenticato

 


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La riapertura al pubblico del Museo Remo Rossi è avvenuta in concomitanza con l'organizzazione da parte del Museo d'arte moderna di Ascona e della Pinacoteca di Casa Rusca, della mostra L'energia del luogo, il cui obiettivo era di far comprendere il significato eccezionale della presenza di artisti stranieri di fama internazionale nel Locarnese tra il 1950 ed il 1975. In quest'ambito proprio Remo Rossi svolse un ruolo fondamentale e decisivo.

Il progetto di rivalorizzazione dell'intero complesso degli ateliers, poco noto agli stessi locarnesi, rimane tuttavia opera in divenire. Alcuni di questi spazi saranno destinati ad accogliere le grandi e fragili opere in gesso di Rossi, che necessitano di un accurato intervento di restauro. Altri spazi saranno ristrutturati ed attrezzati al fine di diventare studio temporaneo per giovani artisti.

PDF01 Corriere del Ticino: Remo Rossi ha il suo Museo

PDF02 Corriere del Ticino: (R Chiappini) Ingiustamente dimenticato

PDF03 Giornale del Popolo: (P Mancini) Adesso Remo Rossi non ha più segreti

 

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10 gennaio 2009: La creazione della fondazione

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